
2020, 128 pp., con illustrazioni a colori
Brossura, formato tredici per ventuno centimetri
ISBN: 9788855250191
€ 13,00
È allegro, indefinito e caotico, il mondo dei cuochi nella Roma Imperiale. Furfanti geniali e creativi, controllati a vista dai ricchi patrizi che li prendevano ‘a nolo’ al mercato. Artefici invisibili di quelle celebrate bontà che noi oggi consideriamo ardite mescole: mai potremmo apprezzare il mix di aceti, le salse legate con fecola o le bacche di ginepro, mirto e porro usate come condimento di carne e pesce. In verità, anche qualche romano nutriva un certo sconcerto sull’abitudine di mangiare qualsiasi pianta erbacea non velenosa; Plauto fa raccontare al cuoco del suo Pseudolo che: “I suoi colleghi trattavano i convitati a guisa di vacche, rimpinzandoli esclusivamente di erbe!” Per gli storici, invece, sembra quasi che i romani passassero la loro vita a tavola: li rappresentano come insaziabili ghiottoni, anche se in realtà fino a sera quasi digiunavano e, per secoli, apparecchiarono le mense solo a giornata finita. Vero è che non si lasciavano sfuggire l’occasione di riguadagnare il tempo perduto organizzando memorabili convivi, tanto che Lucilio in una delle sue più celebri satire scrive: «Salute a voi, che non siete altro che ventri!» Va però chiarito che la storia raccontata in queste pagine è quella che vede protagonista una categoria professionale, e non le pietanze che è in grado di preparare. Ma chi era dunque il cuoco, a Roma?
In appendice
Domenico Bassi, Il carteggio di Giuseppe Fiorelli
Gli scavi di Troia: lettere di Enrico Schliemann
Ricerche di archeologia e storia del Medioevo
Memorie storiche ed archeologiche
Storia di Salerno medievale
La presenza femminile nelle orchestre europee
Una cosa troppo seria per certi generali ma specialmente per certi politici
Biografia artistica completa della regina della tv
L’economia del Regno di Napoli e il corallo di Torre del Greco nel Settecento
Futurismo e futuristi in Campania
(1910-1924)
Aspetti giuridici e sociali (IV-XV sec.)
Aspetti giuridico-politici del fenomeno piratico dall’età Romana al XVIII secolo
Il patrimonio culturale dell’ex ospedale psichiatrico «Leonardo Bianchi» di Napoli