Giuseppe Bamonte

Le antichità pestane

A cura di Laura Del Verme

Orione
2021, 200 pp., con illustrazioni in b/n
Brossura, formato quindici per ventitré centimetri e mezzo
ISBN: 9788855250832

€ 16,00
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Sinossi

Correva l’anno 1819, era il 6 maggio, i pochi astanti ai lati della sterrata via, che conduceva ai Templi di Paestum. udirono dapprima in lontananza e man mano sempre più vicino un suono di galoppo e stridio di ruote. La Guardia Imperiale austera su cavalli bardati a festa scortava una lussuosa carrozza; un quadro imponente quasi ad esigere attenzione anche da chi non riusciva a comprendere cosa o chi stesse giungendo nell’antica città della Magna Graecia. Quel giorno di duecento anni fa Paestum si offrì agli occhi di Francesco I, Imperatore d’Austria. A riceverli ci pensò il canonico Giuseppe Bamonte, socio corrispondente della Reale Società Agraria di Salerno. Bamonte nello stesso anno racconterà l’evento nel libro Le antichità pestane, stampato in Napoli nel 1819 e che dedicò ai Principi ereditari del Regno delle Due Sicilie. Un’operetta, come lui stessa la chiama, divisa in due parti: una dedicata alla storia di Paestum, l’altra alla topografia dell’antica città.