Sapete tutti che in principio è tutto scritto. Ma non sapete forse che i libri sono anime senza corpo che vagano negli spazi intersiderali. Poi, improvvisamente, piovono come atomi. Cadono nelle campagne, sui monti, nei deserti, sul mare. E con l’evaporazione tornano su e si ricongiungono a quelli che ancora non sono scesi. Qualche volta, però, gli atomi di lettere incrociano la testa o il cuore dell’uomo, lo pervadono tutto, lo alimentano e lo nutrono, impossessandosi di lui. L’uomo si sente allora “ispirato” e attraverso il cervello e la mano riproduce in lettere scritte gli atomi piovuti. È nato un libro. Il libro rimane sulle pagine un tempo imprecisato. Quando il favore dei lettori finisce, gli atomi risalgono in cielo e, dopo una sosta anche lunga, ritornano giù per incontrare un nuovo cervello e un nuovo cuore e far nascere cosi un altro libro. Ecco perché temi e personaggi ritornano nei libri a distanza di decenni e di secoli. Ecco perché capita che uno scrittore, dopo aver prodotto capolavori, si inaridisca e non scriva più: perché non è stato più colpito dalla pioggia di atomi. Quello che noi crediamo sia uno scrittore è in realtà un trascrittore.
Lucifero si abbandonò poi a uno sfogo e sospirò:
– Ah, se quello là sopra non avesse inventato il libro.
– Non ti avvilire, capo – lo tranquillizzò Pseudomercurio – tu, a suo tempo, inventerai la televisione.
Un esilarante racconto pieno di trovate inaspettate e divertenti, uno squisito divertissement, una follia narrativa tra il cielo e la terra, raccontata con un’ironia e un gusto a tratti delicatamente blasfemi.

L’universo mangereccio del Presepe
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