Luigi Chiapperini

Il conflitto in Ucraina

Una cosa troppo seria per certi generali ma specialmente per certi politici

con la prefazione di Salvatore Farina

Orsa maggiore
2022, 128 pp.
Brossura, formato tredici per ventuno centimetri
ISBN: 9788855251365

€ 12,00
  • Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
Sinossi

La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla ai militari. Questa celebre frase di Georges Eugène Benjamin Clemenceau ha ispirato il titolo del presente libro, come pure una serie di riflessioni e interrogativi su quanto sia effettivamente vera l’asserzione.
Il 24 febbraio 2022, davanti alle immagini dei bombardamenti e delle colonne di carri armati russi che penetravano in territorio ucraino, sono stati in molti a dover ammettere di non averli predetti.
E quali sarebbero le reali ragioni dell’attacco russo?
Il presidente Putin lo ha spiegato: smilitarizzare l’Ucraina e riprendersi territori indebitamente appartenenti a un Paese che in passato era parte integrante e importante della Russia e dell’URSS, e che negli ultimi anni si è proditoriamente avvicinato a Unione Europea, USA e NATO, cosa inaccettabile per la Russia.
Ma si tratta di meri alibi o di comprovate motivazioni? L’attacco all’Ucraina è stato deciso dai generali o dal vertice politico? Come hanno agito le forze armate russe? E quali saranno le conseguenze di un’azione violenta la cui portata non si vedeva in Europa dall’ultima guerra mondiale?
La situazione è molto fluida, muta di continuo, e anche per questo diventa difficile motivare l’offensiva russa in corso da una comoda poltrona e basandosi solo sulle scarse e confuse notizie che rimbalzano sui mass e new media.
Eppure, dopo più di tre mesi di scontri armati, si può azzardare una possibile lettura quanto meno iniziale del conflitto.

Il generale Chiapperini a SkyTG24 del 2 marzo 2022

Autore

Luigi Chiapperini
Luigi Chiapperini, generale di corpo d’armata dei lagunari in quiescenza, già pianificatore nel comando Kosovo Force della NATO, comandante dei contingenti nazionali NATO in Kosovo nel 2001 e ONU in Libano nel 2006 e del contingente multinazionale NATO in Afghanistan nel 2012-2013, vice capo del Reparto Pianificazione Generale e Direzione Strategica / Politica delle Alleanze presso lo stato maggiore Difesa, capo ufficio generale del capo di stato maggiore dell’Esercito Italiano. Attualmente è membro del Centro Studi dell’Esercito e collaboratore del Campus universitario CIELS di Padova.