
Jerónimo López Mozo
Lei se ne va
prologo di Borja Ortiz de Gondra
Firmamento
2022, 206 pp., Edizione bilingue, italiano e spagnolo
Brossura, formato undici per diciannove centimetri
ISBN: 9788855251396
€ 14,00
Lei se ne va è un perfetto esempio della complessità dei testi di López Mozo, intessuti di riferimenti letterari, chiavi interpretative aperte, commistione di generi, intertestualità. Si tratta dell’ennesima storia di una Lei dipendente dal marito che vuole riscattarsi, trovare la propria individualità. Decisa a chiedere un aiuto esterno, finisce per subire violenza, una violenza sottile, psicologica, non solo nell’intricato gioco di relazione nel quale si perde e si impunta con chi dice di amarla, ma anche con chi incarna un ruolo istituzionale e la dovrebbe proteggere.
Jerónimo López Mozo
Pochi autori hanno attraversato la recente storia del teatro spagnolo in modo così costante, eclettico e completo come Jerónimo López Mozo (Gerona, 1942). Alla sua prima opera, Los novios o la teoría de los números combinatorios del 1965, hanno fatto seguito una novantina di testi nei quali emergono creatività e sperimentazione costante. Il suo è un teatro impegnato che si fa specchio della realtà politica e sociale della Spagna franchista, prima, di quella democratica, poi. Premio Nacional de Literatura Dramática nel 1998 per la sua opera Ahlán, che già gli era valso il Tirso de Molina nel 1996, López Mozo ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali: il prestigioso Sitges nel 1967, per Moncho y Mimí; il premio Arniches nel 1979, per Como reses, e nel 2000, per El arquitecto y el relojero; il premio Enrique Llovet nel 1988, per Bagaje e il Serantes, nel 2000, per La infanta de Velázquez. L’edizione del 2006 della Muestra de teatro español de autores contemporáneos di Alicante rese omaggio alla sua figura, mentre l’anno prima aveva ricevuto la Medalla de la Asociación de Directores de Escena.
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