
Sirio
2022, 146 pp.
Brossura, formato tredici per ventuno centimetri
ISBN: 9788855251402
€ 15,00
Oltre che un’importante ricorrenza, il Natale di Domenico Rea è una condizione dello spirito fatta di attese e di presenze. Un viaggio indietro nella storia personale di ognuno e in quella collettiva di un intero popolo verso il ricordo di odori, sapori e suoni che ricostruiscono, nella mente e nel cuore, i giorni passati che sono alla base della nostra memoria. Dopo una lettera/introduzione del curatore, Il passato divenne una memoria. Lettera a Mimì Rea, si ripropongono sette scritti “natalizi” dell’autore napoletano da tempo nascosti nelle pieghe della sua sterminata mole di pubblicazioni edite nelle più svariate circostanze: L’universo mangereccio del presepe (1974), Crescendo napoletano (1990), Il presepe (1959), Catalogo di un vecchio Natale (1985), Il presepe commestibile (1984), I dolci e il barocco (1990) ed Il nostro presepe (1985). In conclusione un breve saggio del curatore svela i significati simbolici del cibo nel presepe: «Di spirito e di pancia». La rappresentazione del cibo nel presepe popolare. Il filo rosso che unisce i testi riproposti in questa edizione è evidentemente l’oggetto del “mangiare”, declinato non solo nel suo valore alimentare, che contrasta con la grande povertà del primo Novecento, ma anche nel suo più profondo senso evocativo. Rea – con la sua prosa inconfondibile, con la sua voce musicale, con il suo sguardo lucido e carnale – ci lascia il racconto di un mondo e di un’umanità che la distanza nel tempo e nello spazio rendono lontanissimo. Eppure ancora presente.
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